1815-1860, Costretto ad interrompere gli studi a causa della chiusura del liceo di Catanzaro, distrutto dal terremoto, De Riso si arruolò nella Guardia d’onore, ma vi rimase per poco tempo sia per l’indipendenza di carattere sia per l’avversione che nutriva per ogni atto servile. Dopo il fallimento dei moti liberali e mazziniani, in Sicilia e a Cosenza e poi a L’Aquila, DeRiso, si recò a Napoli, a contatto con gruppi di studenti calabresi che erano in prima fila nei moti politici e nei movimenti settari, e poi nelle maggiori città italiane, dove per le conoscenze acquisite venne riconosciuto come capo dei liberali catanzaresi. Cooperò col gruppo liberale napoletano nell’organizzazione della rivoluzione che dalla Sicilia doveva concludersi a Napoli, ma alla notizia della repressione dei moti di Messina e Reggio Calabria, De Riso, che a Catanzaro aveva avvicinato alcuni rappresentanti della grandeproprietà liberale e esponenti democratici, scoperto dalla polizia e raggiunto da un mandato di cattura, si diede alla latitanza per alcuni mesi. Nel 1848 quando il re Ferdinando concesse lo statuto, De Riso poté tornare nella sua città per fare opera di propaganda politica in vista delle elezioni nelle quali venne eletto deputato.
Busto sito in Villa Margherita, Catanzaro